L’etica d’impresa in Umbria

Sabato, 09 Febbraio 2013,
 
Che cos'è l'etica d'impresa? Una risposta autorevole è fornita dalla nostra Costituzione che recita: "L'iniziativa economica è libera. Non può svolgersi in contrasto con l'utilità sociale o in modo da recare danno alla sicurezza, alla libertà, alla dignità umana. La legge determina i programmi e i controlli opportuni perché l'attività economica pubblica e privata possa essere indirizzata e coordinata a fini sociali". Questo enunciato ci porta direttamente alla nozione di Responsabilità Sociale d'Impresa (RSI) di cui la Commissione Europea ha dato negli anni diverse definizioni, orientate via via sempre più a ridurre l'approccio soggettivo delle imprese e a ricondurne l'operatività ai principi promossi dalle organizzazioni internazionali (OCSE, ONU ecc.). Fondamentale, a questo riguardo, è lo standard noto come SA 8000, emanato dall'organizzazione SAI (Social Accountability International), nata nel 1997. Lo standard è il più diffuso a livello mondiale per la responsabilità sociale di un'azienda ed è applicabile alle attività imprenditoriali di qualsiasi settore. La norma SA 8000 prevede il rispetto dei seguenti requisiti specifici: escludere il lavoro minorile e il lavoro forzato, corrispondere una retribuzione dignitosa al lavoratore, garantire la libertà di associazionismo sindacale, garantire la sicurezza sul luogo di lavoro e impedire qualsiasi discriminazione basata sul sesso, razza, orientamento politico, sessuale, religioso. La vigilanza sul rispetto dei citati requisiti si concretizza nella certificazione di un Organismo indipendente. Veniamo alla nostra regione: la Giunta regionale dell'Umbria, su proposta dell'Assessore all'Industria Vincenzo Riommi, ha deciso di aderire a un progetto interregionale transnazionale, finanziato con risorse del Fondo Sociale Europeo 2007-2013, che ha per obiettivo la "Creazione di una rete per la responsabilità sociale di imprese", la diffusione dell'etica di impresa e della sua funzione sociale, principi, come si è visto, sanciti nella Costituzione Italiana e obiettivi adottati dall'Unione Europea. Il progetto si svilupperà in quattro azioni principali. Al primo punto sono previsti la creazione di sinergie, la condivisione e l'apprendimento cooperativo da realizzare attraverso lo scambio di buone pratiche tra amministrazioni pubbliche regionali e provinciali. Il secondo punto prevede l'individuazione dei meccanismi più efficaci per promuovere la responsabilità sociale d'impresa seguendo due direttrici: l'istituzione di agevolazioni/facilitazioni amministrative e punteggi premianti nella partecipazione a bandi per le imprese e le amministrazioni pubbliche socialmente responsabili e la diffusione della cultura di RSI attraverso la realizzazione sui singoli territori di interventi formativi e/o di sensibilizzazione. Come terzo obiettivo il progetto prevede l'organizzazione di un premio nazionale atto a stimolare un confronto su larga scala e dare evidenza al tema tramite i mass-media presso l'opinione pubblica. Il quarto punto, fondamentale, prevede il monitoraggio e la diffusione dei risultati della sperimentazione. Sono previste, inoltre, azioni per la sostenibilità ambientale e la qualità, attraverso l'attuazione di sistemi incentrati sul risparmio energetico, l'uso sostenibile delle risorse e la promozione della qualità dei prodotti a tutela dei consumatori e delle comunità locali.

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