La Costa dei Trabocchi, un paesaggio incantevole dalla forte identità territoriale

Giovedì, 12 Maggio 2016,
I trabocchi sono macchine da pesca, sono un groviglio ben dimensionato di tronchi, cavi, reti e funi; un trabocco consiste sostanzialmente in una piattaforma lignea sorretta da pilastri conficcati nel fondo del mare o ancorati agli scogli. Da qui lunghi tronchi permettono di calare in mare una grande rete da pesca. Tali opere di ingegneristica bellezza e di leggerissima architettura, venivano realizzate e utilizzate dai contadini che, insediatisi a pochi chilometri, volevano sfruttare le pescose acque per il sostentamento senza però l’utilizzo di imbarcazioni. Oggi il trabocco non è solo macchina da pesca, ricordo di tradizioni e pratiche antiche, ma diventa landmark, oggetto che caratterizza uno specifico paesaggio identitario e nello specifico quel tratto di litorale della provincia di Chieti che va da Francavilla al mare a San salvo, passando per Ortona, San Vito Chietino, Rocca San Giovanni, Fossacesia, Torino di Sangro, Casalbordino, Vasto. Circa 50km di spiagge, calette, scogliere a picco che non hanno nulla da invidiare alle blasonate spiagge della Sardegna, del Salento o  le spiagge oceaniche rocciose del Portogallo; tutti i paesi e città che rientrano in questo contesto mantengono, seppur confinanti, le loro tradizioni enogastronomiche e socioculturali. Solo di recente si è vista sbloccare una realtà importantissima per questo territorio, ovvero la realizzazione della Via verde Costa dei Trabocchi, un‘infrastruttura ambientale estesa circa 40 km facenteparte dell’ambito costiero compreso tra Ortona e Vasto Marina. Questa  importante opera strategicadi livello regionale è costituita da un sistema di elementi puntuali naturali - quali spiagge e scogliere ma anche fabbricati ferroviari e stazioni dismesse e riconvertite ad uso turistico - e lineari, ovvero una pista ciclabile realizzata sul sedime dell’ormai dismessa ferrovia, che rappresenta il filo conduttore che mette in relazione gli elementi. La pista ciclabile diventerà parte di una sistema complesso di mobilità lenta come il Corridoio verde adriatico (totale 130km) che a sua volta è parte di Bicitalia (1650 km) e di Eurovelo, gruppo di itinerari ciclistici a scopo escursionistico che attraversano l’Europa. Importantissima per la tutela di questo territorio è l’istituzione di un parco atto a proteggere e tutelare i caratteri identitari di questo tratto costiero di Abruzzo, considerata l’alta concentrazione di riserve naturali. Il “Parco nazionale della costa teatina”, attualmente in attesa di delimitazione da parte del Governo, dovrà essere un grande contenitore di oggetti architettonici di pregio, bellezze naturali e paesaggi identitari tra cui ricordiamo oltre 10 trabocchi, località balneari tra le più importanti d’Italia come Punta Penna, Grotta delle Farfalle, Ripari di Giobbe; conterrà inoltre punti di osservazione privilegiata del paesaggio come la terrazza sul mare dell’Abbazia S.Giovanni in Venere, l’Eremo dannunziano e Punta Aderci. Davide Gerbasi

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